Uno stralcio de Il silenzio delle anime fragili

L’autopsia era terminata.

Il commissario Alessandro Draghi aveva rinunciato come al solito ad assistere, aveva passeggiato nervoso nel parcheggio dell’obitorio, lasciando vagare nuvole di fumo in una ventosa mattinata invernale. Diversi furgoni parcheggiavano, scaricavano e ripartivano. Un grosso gatto soriano osservava sdegnoso l’andirivieni, acciambellato sopra il tetto di un’auto in sosta.
Draghi si era appena accomodato nella sala d’aspetto, le lunghe gambe distese in avanti, quando aveva riconosciuto la sagoma massiccia di Zanchi che attraversava il corridoio.
«Dottor Zanchi cosa mi può anticipare?»
Il patologo una volta tanto non aveva la solita aria insofferente, un briciolo di umanità brillava negli occhi bovini, sotto le spesse sopracciglia.
«Non ha subito violenza carnale, se questo la può consolare. La causa della morte è una caduta libera da un’altezza considerevole. Le lesioni cutanee sono relativamente scarse rispetto a quelle scheletriche e viscerali. Fratture a mappamondo del cranio e frattura ad anello alla base del cranio, lesioni viscerali a carico dell’encefalo, dell’aorta toracica per strappamento o lacerazione e di altri organi addominali: fegato, milza, polmoni. Quella a carico dell’encefalo è stata determinata dall’impatto col suolo, quelle toraco-addominali dalla decelerazione brusca che è avvenuta al momento dell’impatto. Ho tuttavia rilevato delle ecchimosi sulla schiena e sulle braccia, probabilmente l’assassino ha trattenuto la bambina prima di lanciarla nel vuoto.»
«Non si tratterebbe di un delitto a sfondo sessuale allora.»
«Non è detto, ma per questo farebbe meglio a consultarsi con la criminologa, la Dottoressa Delbuono.»
«Quando è avvenuto il decesso?»
«Non più di quattro giorni fa.»
«Coincide più o meno con la data della scomparsa.»
Zanchi annuì: «È stata spostata, dopo la caduta; è stata posizionata supina con lo sguardo al cielo, così come dimostrano le macchie ipostatiche. Molto probabilmente prima del rigor mortis».
«I genitori hanno già riconosciuto la salma?»
«Purtroppo sì. La madre è stata colta da malore: ha perso i sensi.»
«Immagino che interrogarli non sarà per niente facile.»
«Ora tocca a lei, commissario. Buona fortuna.»
Draghi per tutta risposta mise in risalto le rughe agli angoli della bocca in una smorfia di rincrescimento. Preferiva mille volte avere a che fare con malavitosi incalliti piuttosto che con casi in cui erano coinvolti minori.

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